Cinema: nelle sale arriva il film contro i pregiudizi "Puoi baciare lo sposo"

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Parliamo oggi del film dal titolo “Puoi baciare lo sposo”, diretto da Alessandro Genovesi, con Diego Abatantuono e Monica Guerritore, che esce oggi nelle sale cinematografiche ed è distribuito da Medusa Film.
Questa la trama del film: Antonio (Cristiano Caccamo) ha finalmente trovato l’amore della sua vita, Paolo (Salvatore Esposito), con il quale convive felicemente a Berlino. Nell’entusiasmo di una tenera dichiarazione d’amore, Antonio chiede a Paolo di sposarlo ma ora viene il momento di affrontare le due famiglie. Decidono quindi di partire insieme per l’Italia, destinazione Civita di Bagnoregio, dove vivono i genitori di Antonio: la madre Anna (Monica Guerritore) e il padre Roberto (Diego Abatantuono), sindaco progressista del paese che ha fatto dell’accoglienza e dell’integrazione i punti di forza della sua politica. Ai due innamorati si uniscono, per un viaggio pieno di rivelazioni e sorprese, la loro bizzarra amica Benedetta (Diana Del Bufalo) e il nuovo coinquilino Donato (Dino Abbrescia). Anna accetta subito l’intenzione del figlio di unirsi civilmente a Paolo a patto che vengano rispettate tutte le tradizioni e alcune condizioni: alle nozze dovrà partecipare la futura suocera, bisognerà invitare tutto il paese, dell’organizzazione se ne dovrà occupare Enzo Miccio, wedding planner per eccellenza e i ragazzi dovranno essere uniti in matrimonio dal marito, con tanto di fascia tricolore. La madre di Paolo, Vincenza (Rosaria D’Urso), parteciperà alle nozze? Ma soprattutto, Roberto sosterrà la scelta di suo figlio?
“Quando ho iniziato a lavorare a questo film avevo due obiettivi: da una parte non volevo che nessuno si sentisse rappresentato in maniera sbagliata, dall’altra parte stavo facendo un film, quindi volevo che questa storia avesse sia carattere di commedia che una cura e un’attenzione particolare alla recitazione degli attori che non fosse parodistica o macchiettistica ma realistica e naturale” ha dichiarato il regista Alessandro Genovesi “La leggerezza e la comicità hanno la capacità di ‘aprire’ e di accogliere quello che ci viene raccontato, e su questo film era necessario lavorare su più livelli: quello comico e quello più profondo”.

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