Trattativa Stato-Mafia: condannati vertici dei carabinieri, Dell’Utri e i boss Bagarella e Cinà

Italy

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di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO – La Corte di Assise di Palermo ha confermato il ricatto della Mafia allo Stato, condannando gli ex vertici del Ros Mori, Subranni, De Donno, l’ex senatore Dell’Utri, Ciancimino e i boss Bagarella e Cinà. Agli ex generali Mori, Subranni e all’ex senatore Dell’Utri sono stati dati 12 anni di carcere e 8 anni per l’ex colonnello De Donno, tutti condannati per il reato di minaccia a corpo politico dello Stato.

Il boss Bagarella ha ottenuto 28 anni di reclusione e il supertestimone del processo Ciancimino è stato condannato ad 8 anni per calunnia all’ ex capo della polizia De Gennaro, che è stato invece assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il Pm Teresi ha dedicato questa sentenza a Borsellino, a Falcone e a tutte le vittime della mafia. I Pm Di Matteo, Del Bene e Tartaglia hanno dichiarato che in quei mesi uomini dello Stato avrebbero trattato con Cosa Nostra, per eliminare il ricatto delle bombe, trasformandosi però, in “ambasciatori” mafiosi.

Mancino, assolto, ha espresso il suo sollievo dichiarando: “Ho sempre avuto fiducia che a Palermo ci fosse un giudice. Sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato. Sono stato volutamente additato ad emblema di una trattativa, benchè il mio capo di imputazione, che oggi è caduto, fosse di falsa testimonianza”.

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