Salvini: "L’Italia non può essere trasformata in un campo profughi"

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ROMA – “C’è un’ottima squadra al ministero dell’Interno, non smonteremo quanto fatto dal mio predecessore, che ha fatto un discreto lavoro” ha dichiarato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervenendo stamattina nel corso di Non Stop News su Rtl 102.5.

“Voglio sottolineare che, per me, se qualcuno ha fatto qualcosa di utile, di intelligente anche se aveva una maglietta diversa, non riconoscerlo sarebbe sciocco. Non arrivo al ministero dell’Interno con la clava a cambiare a tutto. Arrivo in punta di piedi per studiare, per ascoltare,per capire. Sull’immigrazione c’è tanto da fare: ci sono accordi di riammissione con alcuni Paesi, con altri non ce ne sono, alcuni invece non li rispettano. Non ci sono bacchette magiche: occorre lavorare sulla riduzione dei costi, perché non è possibile che l’Italia sia il Paese europeo che paga di più coloro che soggiornano qua e fanno domanda di asilo politico: Occorre lavorare  sui tempi perché non è ammissibile che ci si mettono due anni e mezzo dallo sbarco alla chiusura della pratica di asilo politico. Lo status di rifugiato viene concesso a 6 immigrati su 100, lo dicono le statistiche. Le parole non bastano più: occorre un intervento economico e giuridico,  l’Italia non può essere trasformata in un campo profughi a nome  e per conto del’Europa”.

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