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Fin dalla metà del 1800, la cipolla rappresentava un rilevante valore aggiunto, alla povera economia contadina locale dell’entroterra Salernitano, oggi è un prodotto d’eccellenza molto ricercato ed apprezzato, simbolo dello sforzo di rinascita di un territorio. “L’ idea è quella di fare di un “frutto” della nostra terra, un’occasione enogastronomica – ha dichiarato, infatti, Francesco Cardiello, presidente dalla Pro Loco di San Pietro al Tanagro – cercando di incentivare l’economia locale attraverso la memoria e la promozione del prodotto tipico locale. Questa sarà la nostra sfida”.
“La due giorni , intende offrire l’occasione ai visitatori ed agli stessi Sampetresi – ha spiegato Antonio Pagliarulo, Assessore Turismo e Cultura ‐ di ammirare e riscoprire la bellezza, la semplicità e la serenità di vita di una volta”. Dunque, attrattive naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali, riscoperta di vecchie tradizioni, tra cui, ovviamente, gastronomia tipica del posto.
Il primo settembre alle ore 18:30, inoltre, si terrà un interessante seminario/dibattito:
“Mangiare e sapere. La dimensione culturale del cibo” con esperti nel settore culinario ed altri professionisti che forniranno informazioni corrette e ci accompagneranno nel mondo dell’alimentazione sana e della prevenzione, senza perdere di vista l’importanza del gusto a tavola.
Le precedenti edizioni rappresentano la garanzia dell’evento che per l’anno 2018 conferma l’obiettivo della manifestazione, ovvero la scelta delle prelibate pietanze, servite rigorosamente in piatti di terracotta, accompagnati da “tammorra, tamburelli e triccheballacche” e dal vino rosso prodotto a San Pietro al Tanagro. Tutto questo farà apprezzare maggiormente i succulenti piatti, quest’anno rafforzati come al solito da una eccellente novità (trippa, fagioli e cipolla alla contadina), senza far mancare le “patane e cepodde arraanate” e gli anelletti di cipolla indorati con farina di mais.
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