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Nella Capitale l’acqua sta per finire. A lanciare l’allarme è Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, dopo che la stessa Regione ha ordinato la sospensione del prelievo dal lago di Bracciano, riserva idrica della Capitale.
“Purtroppo – spiega Zingaretti – è una tragedia. Il livello del lago di Bracciano si è abbassato con il rischio di catastrofe ambientale fino a questo evento. Abbiamo tempo 7 giorni per trovare tutte le possibilità al fine di limitare al massimo il disagio per i cittadini, ma è sbagliato chiudere gli occhi. Il problema c’è ed è grave. Acea – spiega il governatore – preleva dal lago di Bracciano solo l’8% di tutto il fabbisogno e quindi immagino una quantità non importante dell’acqua – prosegue-.
Per ridurre al massimo i disagi, Acea ha stabilito degli orari di eventuale blocco. Sui dati che ha fornito però dovete chiedere a loro. Basta andare con una fotocamera a Bracciano per capire che sta accadendo l’inimmaginabile – aggiunge -. Far uscire l’acqua dai rubinetti è un diritto ma dobbiamo fare i conti con un problema enorme che è la siccità. Mi piacerebbe invitare qui Donald Trump per fargli capire cosa significa non rispettare gli accordi sul clima”.
“La Regione – dichiara il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara – si è spinta troppo avanti senza coordinarsi con il Comune. Si sarebbe dovuto sentire prima il Comune visto che è una misura molto impattante sui cittadini”.
In arrivo, quindi, l’acqua razionata per un milione a mezzo di romani. Nell’estate rovente 2017, della crisi idrica e degli incendi, l’Acea annuncia l’arrivo della misura – ‘obbligata’ come sottolinea la multiutility – dopo che la decisione della Regione Lazio di sospendere il prelievo dal lago di Bracciano.
A motivare la scelta dell’amministrazione regionale sono “innanzitutto” le “condizioni di deperimento del lago.
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