Calabria, casa vacanze dove "non sono bene accetti gay e animali"

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di ILEANA CIRULLI – Lo scorso giovedì, una coppia di ragazzi omosessuali si è messa alla ricerca di un posto dove poter passare qualche giorno di vacanza, verso fine agosto. La ricerca ha portato ad una guest house poco lontana da Vibo Valentia, in Calabria, che offre l’uso esclusivo di una dependance e di una piscina privata; tramite il sito Booking.com i due ragazzi, entrambi trentenni e fidanzati da 7 anni, hanno subito effettuato la prenotazione della struttura, a Santa Maria. Tuttavia, la sera seguente i due giovani sono stati contattati tramite WhatsApp dal proprietario dell’alloggio, il quale ha chiesto alcune informazioni aggiuntive, e loro hanno approfittato per chiedergli delucidazioni in merito all’uso della casa e dei servizi offerti ma, prima di congedarli, l’uomo ha ritenuto opportuno fare una precisazione importante: “Non accettiamo gay ed animali” – precisazione che ha avuto come premessa: “Mi scuso se posso sembrare troglodita”.

Indignati, i due giovani hanno evitato di rispondergli, limitandosi a cancellare la prenotazione. Il giorno dopo hanno deciso di rivolgersi all’Arcigay di Napoli per rendere pubblica la vicenda; il Comitato Provinciale si è detto «indignato e disgustato da simile condotta, esprime profonda solidarietà a Gennaro e al suo compagno e chiede l’esclusione della casa vacanza dal sito booking.com e da tutti i siti di prenotazione turistica che non vogliano, nel 2017, rinnovare logiche commerciali razziste e antidemocratiche. Ci auguriamo inoltre un intervento deciso da parte del Comune, della regione Calabria e delle autorità predisposte alla vigilanza e al contrasto alle discriminazioni».

Uno dei due ragazzi ha, poi, raccontato le sue sensazioni al linguista Massimo Arcangeli che le ha rese pubbliche sulla sua pagina Facebook. “Nella mia mente si è materializzata l’immagine storicamente e drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori dai negozi: vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei – dice -. Da allora sono trascorsi ben 70 anni, ma da quegli eventi, probabilmente, molti non hanno tratto alcun insegnamento”.

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