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di ILEANA CIRULLI – Il Consiglio di amministrazione di Telecom ha approvato “a maggioranza” – con il parere non favorevole dei sindaci – l’accordo per l’uscita di Flavio Cattaneo, con effetto dal 28 luglio. Entrato in Telecom come amministratore delegato nel marzo del 2016, Cattaneo lascia l’azienda di tlc con una buonuscita di 25 milioni, un po’ più bassa rispetto ai 30 milioni precedentemente ipotizzati. A sorpresa però il Cda non procede con le nuove nomine, ma sposta l’appuntamento a giovedì.
Si legga in una nota: “Il Consiglio di Amministrazione ha dato avvio al piano di successione dell’amministratore delegato che, con il presidio del Comitato nomine e remunerazione, sarà oggetto di ulteriori determinazioni nella riunione già convocata per il 27 luglio”. Dalle righe del comunicato stampa, preparato da Telecom, sembra di capire che non vi sia nessuna frizione tra società e il suo manager di punta.
Viene ricordato, anzi, “l’importante lavoro – svolto da Cattaneo e universalmente riconosciuto – di riorganizzazione dei processi interni, il piano di efficienza sui costi no core, il piano dei ricavi che ha portato la società a incrementare i clienti e i ricavi, come mai raggiunti negli ultimi dieci anni, e gli investimenti core, portando la società a recuperare la leadership nel mobile e a coprire circa il 70% del Paese con la fibra”. Eppure, nonostante la “straordinaria fase, fatta da tutti i trimestri positivi”, Telecom e Cattaneo “hanno di comune accordo deciso di risolvere consensualmente il contratto in essere”.
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