Scaramucci fuori dallo staff di Trump: uno degli incarichi più brevi della storia di Washington

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di BEATRICE GALLUZZO – John Scaramucci, chiamato the Mooch, era stato scelto come direttore della comunicazione del Presidente Trump, per curarne l’immagine discendente e provata, in primis, dal RussiaGate. Uno degli incarichi più brevi della storia della Casa Bianca, però, è terminato dopo solo dieci giorni di mandato, a causa del passo falso compiuto da Scaramucci con Ryan Lizza, giornalista de New Yorker.

In quella conversazione, tecnicamente avvenuta off the records, il banchiere della Goldman Sachs si lasciava andare a una serie di invettive e commenti a vetriolo contro Rience Priebus ex capo dello staff, ora fuori dai giochi anche lui; e Steve Bannon, il chief strategy dell’amministrazione trumpiana.  I termini utilizzati contro queste figure istituzionali sono, francamente, irripetibili: in pratica, delle volgarità da osteria. Il turpiloquo di The Mooch è stato pagato a caro prezzo, però: è stato infatti licenziato a causa del suo linguaggio altamente inappropriato, accompagnato peraltro da dei leaks poco lusinghieri sulla sua vita privata che sicuramente non hanno giovato alla sua immagine pubblica, per esempio il fatto che si trovasse sull’air force one il giorno in cui sua moglie stava partorendo il suo secondo figlio.

In mezzo a questo via vai da Washington, l’uscita di Scaramucci è stata compensata dal “nuovo acquisto” John Kelly, generale stellato dei marines con esperienza in Iraq, chiamato per il ruolo di capo dello staff. Insomma, un uomo di ferro, disciplinato e pluridecorato è forse quello che ci vuole per ridare lustro a un’amministrazione che versa nel caos a causa del continuo rimescolamento del personale della Casa Bianca: sono in cinque ad aver detto addio a Washington in questi sei mesi di presidenza, ovvero Micheal Flynn- consigliere per la sicurezza nazionale; l’ex presidente del FBI James Comey; Sean Spicer- la cui testa è stata in realtà deposta ai piedi di the Mooch, il quale a sua volta fa parte di questa lista; e per finire Rience Priebus.

Solo sei ore prima della deposizione del finanziere newyorchese dalla posizione di capo della comunicazione, Donald J.Trum aveva twittato “No WH chaos”, ovvero “niente disordine a Washington”- cosa che invece è esattamente accaduta, e che peraltro pone delle ombre sulla capacità di giudizio di sua figlia Ivanka e del suo genero Jared Kushner, i quali hanno spinto verso quest’assunzione rivelatasi infausta.

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