Attentati, Rodà: stop alimentare odio umano

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ROMA  In qualità di presidente dell’Associazione per lo Scambio economico italo-euroasitico e dei Paesi del vicino Mediterraneo, mi sento moralmente obbligata a prendere posizione in merito agli articoli che, ultimamente, vengono pubblicati sulle prime pagine di alcuni giornali che istigano alla violenza contro i musulmani. Così in una nota il presidente Rossana Rodà.

Questa è una mia riflessione del tutto personale – prosegue – data dalla mia esperienza. I recenti fatti di cronaca con risonanza internazionale sono così gravi che non è necessario – anzi, lo trovo del tutto inappropriato – alimentare l’odio umano. Avere paura, in questo momento storico, diventata un elemento condiviso e radicato nelle nostre vite: troppi fenomeni oscuri, troppa insoddisfazione sociale, la politica spesso corrotta, padri di famiglia senza un lavoro, famiglie intere che non sanno dove dormire. C’è tanta sofferenza, che dovremmo, tutto insieme, affrontare e risolvere. Questo sì che è un grave problema che affligge la nostra povera Italia. Ed è di questo che dovremmo preoccuparci.

E’ ingiusto, invece, giudicare i musulmani guardando il comportamento di alcuni “fanatici”, non possiamo e non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio. Conosco personalmente tante famiglie, industriali, istituzioni di religione islamica che sono brave persone, persone perbene.

Pensiamo ai tanti  imprenditori musulmani che danno da lavorare a nostri connazionali, a lavoratori musulmani nelle nostre aziende, agli infermieri negli ospedali che amorevolmente curano i nostri cari. Perché ce ne scordiamo così spesso? L’Islam è anche amore, fratellanza, famiglia.

In tutte le religioni, come ci insegna la storia, – spiega Rodà – ci sono dei “fanatici”, ci sono state le “guerre sante”, sono stati e continuano a essere uccisi tanti innocenti.

Pensiamo a quanti occidentali si sono convertiti all’Islam, pensiamo a quanti cristiani istigano e praticano costantemente la violenza: madri, padri, mogli e mariti, giovani insoddisfatti della vita, ragazzi che hanno tutto e per gioco compiono atti orribili, come stuprare le coetanee, commettere bullismo nei confronti dei più deboli. E mi domando anche: se davvero l’Islam istiga davvero solo alla violenza, perché molte madri, mogli cristiane hanno fatto la scelta di convertirsi ???

È mio modesto parere che i media dovrebbero essere più cauti  e non aizzare alla violenza perché la realtà islamica non è, ribadisco, solo terrorismo e violenza, ma è fatta anche di valori. È facile scrivere grandi titoli contro islam, la rabbia è umana, me ne rendo conto, ma chi occupa certe posizioni deve essere più obiettivo, deve sapere sottolineare la “singolarità” del fenomeno e non l’universalità. Siamo obiettivi, non generalizziamo e combattiamo il vero fanatismo e il vero terrorismo, senza fomentare ritorsioni contro chi non c’entra nulla e non condivide certe idee e ideologie, conclude Rodà.

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