Greco: "Vincere una nuova sfida: la candidatura del Gal Alto Salento a Capitale Italiana Della Cultura 2020"

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OSTUNI (BR). “Mercoledì 13 settembre 2017, alle ore 17, tutte le associazioni e tutti i cittadini saranno chiamati a dare il loro contributo alla presentazione della candidatura di ‘Gal Alto Salento’ a Capitale Italiana Della Cultura 2020” ha dichiarato, in una nota, il presidente della Pro Loco Ostuni, Domenico Greco.

“Sarà, per il nostro territorio, una giornata memorabile e  dopo la Bandiera Blu, dopo Spighe Verdi (la bandiera blu dell’agricoltura) ci manca solo vincere  questa Nuova Sfida. Presentare una Candidatura di sette Comuni significherà creare un’immagine comune e coordinata che contrasti l’attuale frammentarietà della comunicazione. L’obiettivo metodologico sarà quello di coinvolgere le diverse comunità e porre al centro dell’attività amministrativa dei Comuni la Cultura, il Turismo, la Cultura enogastonomica e l’inclusione. Unire le comuni forze per raggiungere un Sogno è la Grande Scommessa del Territorio e ciò contribuirà a rafforzare la Sostenibilità e la Credibilità dello stesso. Il nostro sarà un ‘PROGETTO’ molto innovativo nel settore della Cultura. La candidatura di “Città Diffusa” nasce dalla consapevolezza che anche i centri minori, con uno sforzo di progettualità e fantasia, possono competere con i colossi del turismo internazionale se riescono a coordinarsi in modo efficace. Questa candidatura sarà una grande opportunità, non solo culturale, ma anche economica e produttiva. Il risultato sarà la nascita di un distretto turistico- alberghiero di sette Comuni, ovvero la creazione di un soggetto autonomo che potrà lavorare in modo indipendente per lo sviluppo turistico degli organismi pubblici e privati che ne fanno parte. La ‘capitale diffusa della Cultura’ diventa quindi una tappa fondamentale della riorganizzazione territoriale che deve portare alla strutturazione in un’unica rete di un prodotto turistico-culturale unitario. La CULTURA dev’essere quindi il trait d’union di un territorio, che si è perso amministrativamente nei secoli, ma che è rimasto nella cultura immateriale e nelle tradizioni delle popolazioni, oltre che  nelle testimonianze archeologiche”.

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