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(ANSA) |
di ANTONIO GAZZILLO – “Vergogna”. Questo è l’urlo che si è alzato dai banchi di Mdp, Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana contro Anna Finocchiaro, ministra dei rapporti con il Parlamento, pronta a porre la fiducia sulla legge elettorale.
La protesta contro la ministra è poi continuata: infatti la deputata Cinque Stelle Carla Ruocco ha aperto il portafogli e le ha lanciato una banconota da cinque euro mentre la sua collega Tiziana Ciprini ha cominciato a buttare rose. Ignazio La Russa, invece, ne ha raccolta una ponendola ai piedi della ministra perché “ questo governo è morto”, ha spiegato.
Ma è tutto inutile perché oggi ci saranno i primi due voti di fiducia, domani il terzo, poi l’illustrazione degli emendamenti e il voto finale che sarà segreto; di questo passo la legge dovrebbe essere approvata in Senato già la settimana prossima ancor prima della sezione di bilancio.
La situazione ha già scatenato la reazione del Movimento Cinque Stelle con Luigi Di Maio sugli scudi: “Un colpo mortale alla democrazia; una legge truffa contro il Movimento e contro la volontà dei cittadini” ha ammonito invitando poi gli stessi a lasciare tutto e protestare davanti Montecitorio. L’hastag lanciato è stato #pacificamenteaRoma.
“Se siamo 50mila la legge può saltare”, ha esortato anche Alessandro Di Battista, il quale però invita a non cadere nelle provocazioni e ad essere pacifici.
Anche la sinistra con Mdp, Possibile e Sinistra Italiana si è riunita contro la legge elettorale: “ E’una vergogna; si aprirà un altro solco tra istituzioni, politica e cittadini” ha tuonato Pier Luigi Bersani.
Intanto Ettore Rosato, autore del Rosatellum bis, si è detto fiducioso e convinto che il testo abbia un ampio consenso.
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