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“Le criticità emerse per le due banche venete sono riconducibili all’inadeguatezza del loro governo societario e, in tale ambito, all’autoreferenzialità del management. Quanto alla vicenda delle cosiddette ‘porte girevoli’, i fatti sono stati resi pubblici dalla Banca d’Italia con riferimento ai tre nominativi emersi nei giorni passati. La tematica è oggi ben presidiata dalla legge, cui si aggiunge il codice etico dell’Istituto. Vorrei anche aggiungere che la Banca d’Italia non incoraggia né auspica che propri dipendenti siano assunti dai soggetti vigilati; in ogni caso anche quando questo accade, ciò non influisce – né per quanto a mia conoscenza ha mai influito – sul corretto espletamento delle funzioni di vigilanza”.
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