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di BEATRICE GALLUZZO – Si è concluso ieri, nella cornice della città di Taormina, il G7 sulle pari opportunità, il primo della storia a vertere sul macro tema dell’uguaglianza tra uomini e donne, la quale- tra parentesi- è stata giudicata ancora al di là da venire su molteplici piani. A fare gli onori di casa è stata la stata la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con delega alle pari opportunità Maria Elena Boschi, la quale ha accolto le delegazioni di Canada, Gran Bretagna, Usa, Francia, Germania e Giappone. Un team quasi completamente al femminile, fatta eccezione per il delegato giapponese, a cui si è aggiunta l’illustre presenza della Commissaria europea per la giustizia e la parità di genere, Vera Jourova.
Tanti, tantissimi i temi toccati durante il vertice: dalle strategie di miglioramento effettivo della condizione economica e sociale della donna, alla lotta alle violenze e agli abusi, passando per la realtà, terribile e crudelmente reale, della tratta di esseri umani. Le ministre hanno visitato, a tal proposito, un centro femminile di accoglienza migranti.
Esito del vertice è stato una dichiarazione d’intenti e una road map strategica per delineare gli obiettivi da raggiungere nell’ambito della questione di genere. Sicuramente, dichiarato scopo principe è quello di tagliare del 25% il divario tra uomini e donne in svariati campi, ma soprattutto in quello dell’occupazione, entro il 2025.
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