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BRINDISI – Nella giornata di venerdì 24 novembre 2017, decine di città italiane sono state teatro di cortei studenteschi contro lo sfruttamento in alternanza scuola-lavoro. Gli studenti sono tornati in piazza per protestare contro le politiche sull’istruzione. Nella Capitale, un imponente corteo composto da migliaia di studenti si dirigono verso il Ministero dell’Istruzione, guidati dai militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC). Anche in Puglia gli studenti medi si sono mobilitati in varie città tra cui Lecce e Brindisi.
Marcello, giovane studente e militante del FGC all’IISS “E. Fermi” di Lecce, afferma che: “Oggi la scuola italiana è sempre più classista. La scuola dovrebbe essere pubblica, accessibile ed aperta a tutti ma è asservita alle grandi imprese e rappresenta solo un ostacolo per i ragazzi che provengono da famiglie più povere. Venti anni di politiche dei vari governi hanno portato alla dequalificazione dell’istruzione: sono state create scuole di serie A per pochi ‘meritevoli’ e scuole-pollaio di serie B (principalmente tecnici e professionali). Ogni anno 130mila studenti rinunciano agli studi e il Governo pensa a farci lavorare gratis in alternanza… Noi continueremo a lottare senza alcun compromesso”.
Afferma Francesca, giovane studentessa e militante del FGC al liceo scientifico “E. Ferdinando” di Mesagne: “Oggi siamo scesi in piazza a protestare contro le politiche dei governi di centrodestra e centrosinistra che hanno prodotto una scuola sempre più asservita al profitto. Rivendichiamo una scuola aperta e realmente accessibile a tutti e che fornisca una istruzione di qualità, che possa sviluppare una didattica che non trascuri la formazione tecnica e il sapere critico nello studente. Non saremo i futuri schiavi!”.
“Ci stanno educando a un futuro di sfruttamento” dichiara Alessandro Fiorucci, responsabile scuola del FGC “Con la scusa di combattere la disoccupazione giovanile i governi hanno permesso di sfruttare il lavoro gratis di un milione di studenti l’anno, consegnando la scuola nelle mani di banche e grandi imprese. L’alternanza scuola-lavoro è una palestra di sfruttamento, buona per insegnarci ad accettare qualsiasi condizione lavorativa ed essere flessibili ai ricatti. Nel frattempo le nostre scuole continuano a crollare, il costo imposto ai nostri genitori per farci studiare è sempre più alto, senza che il Governo muova un dito per assicurare un’istruzione di qualità a tutti: ora basta con le prese in giro”.
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