Influenza: "Sono 673mila gli italiani a letto"

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FIRENZE – L’influenza sta facendo registrare il picco di casi nel nostro Paese. Nell’ultima settimana di rilevazione (25–31 dicembre 2017) sono stati 673mila gli italiani a letto colpiti dal virus, con un netto incremento del numero di diagnosi rispetto ai 7 giorni precedenti (438.800) in tutte le fasce di età. I dati emergono dall’ultimo rapporto Influnet elaborato dal Dipartimento Epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità.

“La nostra società scientifica, grazie ai medici sentinella distribuiti su tutto il territorio e a un’esperienza ventennale, è asse portante di questo sistema di rilevazione – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) -. Dall’inizio della sorveglianza (a metà ottobre), abbiamo registrato nel nostro Paese 2.168.500 casi di influenza. Sta continuando l’ascesa della curva epidemica e il livello di incidenza è superiore a quello osservato nella precedente stagione influenzale. La situazione è sotto controllo e il sistema assistenziale riesce ad assorbire i carichi di lavoro: quest’anno infatti in tutto il territorio si è avuto un incremento della domanda e dell’offerta del vaccino antiinfluenzale, che fa ben sperare sui numeri positivi di copertura vaccinale non solo negli anziani ma anche nelle persone a rischio”. Il livello di incidenza del virus in Italia è pari a 11,11 casi per mille assistiti. Le regioni più colpite, dove è stata superata la soglia dei 13,50 casi ogni mille assistiti (considerata intensità molto alta), sono Basilicata (34,89), P.A. Trento (22,02), Calabria (21,57), Marche (16,87), Liguria (14,97) e Piemonte (14,48). “Insieme all’influenza circolano regolarmente gli altri virus respiratori, pari ad altri 315 mila casi nell’ultima settimana – sottolinea il dott. Aurelio Sessa, responsabile SIMG del settore -. Il carico assistenziale non è solo per i pronto soccorso ma anche per i nostri ambulatori e per le tante visite domiciliari che impegnano i medici di medicina generale, i pediatri di famiglia e i servizi di continuità assistenziale. In Europa si sta assistendo a un incremento dell’attività influenzale nell’ovest, nord e sud del Continente con una positività dei tamponi nella sorveglianza virologica del 32% e un incremento rispetto alla precedente settimana del 28%. Vi è un’importante co-circolazione tra virus A e virus B, pari al 50% di ciascuno”.

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