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“Dobbiamo combattere la povertà, aumentare l’inclusione, restringere il divario tra le regioni. C’è un’enorme quantità di cose da fare: i bisogni della gente devono ancora essere soddisfatti. Finché le riforme non vengono implementate, non incidono sulla vita dei cittadini, che non percepiscono i miglioramenti. Oggi non cresciamo ancora abbastanza velocemente ma – e qui faccio una mia personale previsione – la velocità di crociera aumenterà. Nella ripresa ci sono elementi strutturali: le imprese stanno investendo per innovare, per rinnovare lo stock di capitale, per assumere capitale umano; e questo fa crescere il reddito potenziale, come per due decenni non è avvenuto. Stiamo risolvendo il doppio problema: l’uscita dalla crisi finanziaria e bancaria, e dalla crisi di crescita, eredità di fine millennio. Il debito pubblico in rapporto al Pil ha registrato una flessione già nel 2015 e ora è stabilizzato. Per il 2017 stiamo aspettando i dati definitivi: c’è una buona probabilità che anche quest’anno il debito diminuisca. Abbiamo lasciato la sciovia e cominciato la discesa”.
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