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ROMA – Grazie al Rasff, il sistema di allerta rapido dell’Unione Europea, siamo protetti dai veleni nel cibo, uno strumento utilissimo, una rete europea di informazione che individua con precisione gli episodi a rischio lungo tutta la filiera con immediato ritiro dei lotti sospetti. Questa settimana l’elenco dei prodotti provenienti dall’Italia, collegati ad episodi di intossicazione oggetto di allerta grave comprende un solo caso la cui probabile causa può essere la “Salmonella typhimurium monofasica causata da salami di tartufo fresco”.
Il servizio di allerta alimentare Rasff, come ha segnalato nel dettaglio della notifica 2018.0246 del 02/02/2018, ha disposto il ritiro di alcuni lotti di salame italiano al tartufo fresco per la presenza del batterio della salmonella, che può causare gravi infezioni. Le autorità sanitarie europee hanno così allertato gli altri Paesi e il consiglio è di non consumare il salame “Made in Italy”. L’allerta è arrivata dalla Svezia (SE), dove sarebbe stato riscontrato il batterio. I sintomi della salmonellosi vanno dai disturbi gastro-intestinali a complicazioni più serie e compaiono tra le 12 e le 36 ore dall’infezione.
Non è la prima volta, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia,che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l’attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Pertanto si raccomanda massima attenzione e di rispettare le basilari norme igieniche anche perchè sino ad oggi il Ministero della Salute italiano non ha pubblicato sul suo nuovo portale dedicato alle allerte alimentari, qual è la marca ed il lotto del prodotto in questione.
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