Sanremo parte con una contestazione

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(ANSA)

La 68ma edizione del Festival si apre con un imprevisto: una irruzione sul palco ha infatti caratterizzato l’avvio del 68esimo Festival di Sanremo, affidato dal direttore artistico Claudio Baglioni a Fiorello. Con lui sul palco è giunto un uomo vestito con un piumino che ha detto: “È due mesi che cerco un contatto con il procuratore della Repubblica …. il sindaco di Sanremo…”.

Immediatamente è arrivata la security per portarlo via, mentre Fiorello ha sdrammatizzato, prendendo le redini della situazione: “Arriva tranquillo, è stato gentilissimo mi ha detto scusi posso parlare … spero che risolva i suoi problemi. Io lo sapevo che non ci dovevo venire” ha dichiarato sdrammatizzando conclusa la parentesi.

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Subito dopo l’artista siciliano ha ripreso in mano la situazione continuando con un monologo ricco di gag anche sul filo del politicamente scorretto, rivolte anche alla Rai. Quella di oggi “è la Rai più ricca di sempre, il canone lo pagano tutti sta nella bolletta se non paghi staccano la corrente e non vedi le serie di Netflix e Sky, io sarò pagato in bitcoin la cripto”: ha scherzato Fiorello e poi ha preso di mira il direttore generale Mario Orfeo dicendogli nel ruolo di scalda pubblico “Fate su le mani, Orfeo fai su le mani, occhio che il 4 marzo arriva se vince tuo boy di Orietta Berti”. 

“Per la terza puntata di Sanremo ci sarà Erdogan, gli hanno detto che a Sanremo c’è una sala dove ci sono 1300 giornalisti liberi, verrà a dirvi qualcosa” ha aggiunto con una parentesi di politica estera.
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In un elegante smoking nero, camicia bianca e papillon, visibilmente teso, Claudio Baglioni ha debuttato sul palco dell’Ariston. “Ben arrivati a tutti alla 68/a edizione di questo evento unico al mondo per le sue peculiarità”, ha esordito il ‘dittatore’ artistico dopo aver sceso la scala. “A me è bastato leggere festival della canzone italiana per capire e comprendere cosa andava fatto: mettere di nuovo al centro le canzoni, per farne di nuovo il momento principale del festival – ha detto per spiegare il suo approccio al festival -. La canzoni sono arte povera, ma hanno una forza evocativa incredibile, solo gli odori hanno la stessa forza”. 

Quindi Baglioni ha fatto Baglioni, mettendo in scena tutta la sua poetica: “le canzoni sono come coriandoli d’infinito, piccoli istanti di eternità. Sono mare, terra, cielo, neve di sogni che sembra cadere giù da un altro pianeta. Infatti nessuno sa da dove possano venire. E in quei secondi fanno piccoli miracoli. Pugni di riso che cuciti insieme riescono a dare emozione, divertimento, commuovono, emozionano”. 
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Poi ha aggiunto: “è musica da fanteria, di apparente poca consistenza. Le canzoni sono come l’aria, non si può farne a meno, riempiono polmoni, ci prendono per mano e ci portano a volare, come una macchina spazio tempo. Grazie di essere qui, qui a casa”.

“Chi me lo doveva dire a me che dovevo presentare su questo palco. Tutti cantano, tutti ballano. Sono felice di essere qui per aiutarti, Claudio. E sono felice che per la tua prima prova da conduttore, tu abbia deciso di presentare me”, inizia con una gag con Baglioni l’avventura festivaliera di Piefrancesco Favino, che ha poi introdotto Michelle Hunziker, in abito di velluto nero: “Io e lei, Baglioni, non abbiamo i tempi. chi meglio di una svizzera”.

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