Milano: il Forum di Asigitalia per una nuova cooperazione tra Italia e Paesi del Mediterraneo

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MILANO. Si è tenuto mercoledì 7 febbraio 2018 a Milano il Forum dal titolo: “Il futuro della cooperazione economica tra Italia e Paesi del Mediterraneo”.
L’incontro, che si è tenuto a Palazzo Pirelli, è stato organizzato da ASIGITALIA, l’Associazione per lo Scambio Economico Italo-Euroasiatico e dei paesi del vicino Mediterraneo.
Le ragioni che hanno portato all’organizzazione del Forum e gli obiettivi di ASIGITITALIA sono stati illustrati in apertura dalla presidente dell’Associazione, Rossana Rodà Daloiso: “Vogliamo costruire una vera e propria ‘coalizione’ culturale ed economica tra l’Italia e i paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Il Forum di oggi è la prima di una serie di iniziative tese a rafforzare e intensificare i legami che fin dall’antichità ci legano a questi paesi”.
Dopo i saluti del presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, e l’intervento di Valentina Aprea, assessore Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione, che ha spiegato le misure predisposte dalla Regione a favore dei giovani imprenditori che puntano all’internalizzazione, il microfono è passato ai rappresentanti istituzionali e diplomatici dei paesi invitati al Forum. 
Per l’Algeria sono intervenuti Amara Soufiane, console aggiunto per gli affari economici; Chaou Mohammed, presidente dell’Associazione Italo-Algerina; Medjoubi Kheireddine, Segretario generale del ministero dell’Industria; Khali Mustapha Direttore generale, del Centro tecnico dell’industria agroalimentare. Per Cipro era presente il Console onorario, Giovanni Bella.
L’Egitto era rappresentato da Ihab Abousseria, Console generale a Milano, e Ahmed Maghawry, Consigliere dell’Ufficio commerciale del Consolato generale a Milano. Per il Marocco è intervenuto Abdelmalek Achargui, ministro Consigliere dell’Ambasciata del Marocco in Italia. In rappresentanza della Tunisia ha parlato Khayati Thouraya, rappresentante di FIPA -Tunisia, l’Agenzia di promozione degli investimenti esteri. Presenti in sala per la Libia Mustafa Shibani (sezione commerciale dell’Ambasciata di Libia in Italia), Tayeb Elarbi (sezione cooperazione dell’Ambasciata di Libia in Italia) Yaser Elbadry (sezione consolare della Libia in Italia), che hanno risposto a domande dirette delle aziende italiane presenti.
Ciascuno dei relatori ha esposto con efficacia le opportunità che il proprio paese offre agli investitori stranieri. E pur nella diversità delle situazioni socio-economiche di ciascuno Stato e dell’azione dei rispettivi governi, si possono rilevare alcuni tratti che accomunano tutti i paesi del Mediterraneo. 
In primo luogo, rappresentanti istituzionali e diplomatici non nascondono i problemi geo-politici che l’area del Mediterraneo si trova oggi ad affrontare – problemi che possono anche indurre gli imprenditori dell’Europa continentale a essere prudenti nelle loro decisioni di investimento. Al contempo, però, sanno indicare la via di uscita da questa situazione: uno sviluppo equo e sostenibile. 
La via maestra per arrivarvi è costruire in particolare con i paesi europei veri e propri rapporti industriali, che vadano al di là del già cospicuo interscambio commerciale. L’Italia non parte da zero perché già nel 2017 è risultata il primo paese investitore nel Nord Africa. La sfida è dunque guardare oltre e riconoscere per ciascun paese i settori potenzialmente più innovativi, quelli che offrono opportunità non solo per l’oggi, ma soprattutto per il domani.
Che cosa possono offrire i paesi del Mediterraneo alle imprese italiane? In alcuni casi (Egitto, Marocco, Cipro) una posizione geografica strategica, che li rende la porta di ingresso privilegiata verso mercati più vasti, primi fra tutti quelli del Medio-Oriente. Tutti dispongono poi di una mano d’opera a costi decisamente più bassi di quella italiana; in alcuni casi (Tunisia) anche con una istruzione e formazione di buon livello. Soprattutto, negli ultimi due anni tutti questi paesi hanno creato un ambiente favorevole alle imprese, varando leggi che hanno semplificato la burocrazia interna, reso più sicuri gli investimenti esteri e abbassato la tassazione sugli utili societari. 
Quanto ai settori industriali più attivi, dal Forum è emersa qualche sorpresa. Certo, tessile, turismo e agroalimentare sono comparti consolidati e interessanti, ma gli investimenti esteri riguardano già altri campi, come l’automotive e l’aeronautica; l’elettronica e la meccanica; la chimica e l’energia. Quest’ultima è soprattutto energia rinnovabile – solare ed eolico – anche in paesi ricchi di idrocarburi, come l’Algeria.
Per realizzare gli investimenti non basta la volontà delle aziende, ma servono risorse. Anche qui le possibilità non mancano. A livello istituzionale ci sono quelle messe a disposizione dal programma di partenariato strategico messo a punto dall’Unione Europea, che al Forum sono state illustrate da Francesco Laera della delegazione della Commissione europea a Milano. Oppure ci sono i finanziamenti delle banche locali, ma anche di grandi gruppi internazionali come Crédit Agricole. Come ha sostenuto al Forum Alessio Foletti, responsabile Direzione banca d’impresa di Crédit Agricole Italia “Da parte delle aziende italiane registriamo un costante interesse per il Mediterraneo. Si tratta di un’area geografica che sta crescendo anche grazie agli investimenti su alcuni settori strategici come quello delle energie rinnovabili e, in particolare, quello agroalimentare, filiera che caratterizza profondamente il know how del nostro Gruppo”.
Al termine del Forum, Rossana Rodà Daloiso ha dato appuntamento a tutti con la prossima iniziativa di ASIGITALIA: la partecipazione alla Fiera di Novegro (Milano) – Festival del Mediterraneo, che si terrà dal 9 all’11 marzo 2018.

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