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di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO – La mafia di Ostia nella sua attività criminale reclutava ex pugili per minacciare i negozianti e riscuotere il pizzo. I pugili erano la “manovalanza” per le estorsioni, violenze e operazioni di facciata. Il modus operandi era lo stesso: arrivavano a piedi, in due e chiedevano di parlare con il titolare.
Quando il proprietario chiedeva “più tempo”, la risposta era “ripassiamo tra due giorni”. Ad un eventuale rifiuto del pizzo, al proprietario venivano lasciate taniche di benzina fuori dal locale o cospargevano gasolio nel locale come minaccia.
Reclutare i campioni di boxe per il clan Spada non era mai stato difficile, trovandoli nelle numerose palestre che gestiscono. Le forze dell’ordine stanno indagando e raccogliendo prove per smantellare l’intera rete, radicata in modo capillare sul territorio.
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