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FOGGIA – Stavano pianificando la fuga dal carcere del boss di un clan pugliese, ma sono stati fermati prima che il piano andasse in porto. Detenzione illegale di armi e tentata evasione sono i reati contestati ai 9 destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Foggia ed eseguita dai finanzieri del Comando provinciale di Foggia, impegnati nell’operazione denominata “Nel nome del padre”.
I nove uomini sono ritenuti dagli investigatori tutti vicini alla cosca criminale attiva nel territorio di Mattinata – Vieste, già capeggiata da Mario Luciano Romito, pregiudicato di Manfredonia vittima dell’agguato mafioso del 9 agosto 2017, ad Apricena (Foggia), in cui persero la vita anche il cognato e due fratelli imprenditori incensurati.
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