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“Renzi avrebbe dovuto abbassare i toni, analizzare con umiltà un risultato che spinge il Pd al punto più basso, portandolo vicino al rischio implosione. Dico a Renzi: la campagna elettorale è finita, non possiamo aprirne subito un’altra. Abbiamo due sentieri davanti: ricostruire il rapporto col Paese cercando di capire cosa si sia spezzato nel nostro legame con l’elettorato. E affrontare il nodo di una riforma elettorale che non consente la formazione di una maggioranza. Nessuno chiede i caminetti ma di fronte a una successione di sconfitte fino a questa, non si può pensare di risolvere un grumo di problemi con una nuova conta, o solo con primarie che riproducano meccanismi già visti”.
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