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“Il quadro congiunturale italiano continua a essere caratterizzato da una situazione di sostanziale stagnazione” si legge nella nota di Confcommercio nella Conguntura relativa al mese di novembre “La produzione industriale ha registrato a settembre, al netto dei fattori stagionali, un peggioramento dello 0,2% su base mensile e un aumento del 1,4% su base annua. L’occupazione ha presentato, nello stesso mese, una variazione congiunturale negativa dello 0,1%. A ottobre la fiducia ha mostrato andamenti discordanti tra i consumatori e le imprese. Il clima di fiducia delle famiglie ha registrato un miglioramento dello 0,4% congiunturale, mentre il sentiment delle imprese ha riflesso la stagnazione del quadro economico; al suo interno si segnala il brusco calo della fiducia delle imprese al dettaglio del 2,5% (m/m). In linea con queste indicazioni, Confcommercio stima, per novembre, una variazione congiunturale del Pil mensile dello 0,1% e una crescita tendenziale dello 0,7%. La debolezza del quadro congiunturale e le incertezze sulle prospettive a breve, continuano a influenzare i comportamenti di spesa delle famiglie. A ottobre l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato un aumento dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,2% nel confronto con lo stesso mese del 2017, confermando il permanere di una sostanziale stazionarietà della domanda. La scarsa mobilità dei consumi si evince anche dall’andamento dell’ICC in termini di media mobile a tre mesi. L’aumento dello 0,1% registrato in termini congiunturali dall’ICC, nel mese di ottobre, è sintesi di una riduzione dello 0,1% della domanda relativa ai servizi e di un analogo aumento per quella per i beni. Per quanto concerne le singole macro-funzioni di spesa si segnala una generalizzata stagnazione. Una variazione positiva apprezzabile, rispetto a settembre, si è registrata solo per i beni e i servizi per la mobilità (+0,7%), per l’abbigliamento e le calzature (+0,4%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,3%). Per contro la diminuzione più significativa si è registrata per la domanda relativa ai beni e i servizi per la casa (-0,3%). A ottobre 2018 l’ICC è risultato, nel confronto su base annua, in aumento dello 0,2%. Il dato dell’ultimo mese è sintesi di un’evoluzione positiva della domanda relativa ai servizi (+1,2%) e di una flessione dello 0,3% della spesa per i beni. Relativamente alle diverse funzioni di spesa, le dinamiche risultano piuttosto articolate. L’incremento più sensibile, rispetto ad ottobre del 2017, è stato quello della domanda di beni e di servizi per le comunicazioni (+3,5%), influenzato dal permanere di una tendenza decisamente positiva per la componente “beni” inclusa nell’aggregato. Più contenute sono risultate le variazioni relative ai beni e ai servizi per la cura della persona (+1,2%), agli alberghi, ai pasti e le consumazioni fuori casa (+1,1%) e ai beni e ai servizi per la casa (+1,0%). Debolmente positiva è stata la dinamica della spesa per i beni e i servizi ricreativi (+0,4). Per contro, riduzioni di un certo rilievo hanno continuato a interessare la domanda relativa all’abbigliamento e alle calzature (-1,6%) e agli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-1%). In ridimensionamento, rispetto a ottobre dello scorso anno, è risultata, infine, la domanda per i beni e i servizi per la mobilità (-0,8%). Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di novembre Confcommercio stima, rispetto a ottobre una variazione nulla. Nel confronto con lo stesso mese del 2017 la variazione dei prezzi dovrebbe collocarsi al +1,8%, in aumento rispetto al dato di ottobre (+1,6%)”.
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