di NICOLA ZUCCARO. Erano da poco passate le 19.08 del 23 dicembre 1984 quando, in quella che avrebbe dovuto essere una festosa domenica di antivigilia natalizia (come quest’oggi, a 34 anni distanza) lungo la Grande Galleria dell’Appennino e poco dopo la Stazione del Vernio (a 10 anni di distanza, dalla Strage sul Treno-Italicus), un ordigno esplose al passaggio del Rapido 904 che collegava Napoli a Milano.
Persero la vita 16 viaggiatori e ne rimasero feriti 267. Le modalità che caratterizzarono la violenta esplosione non lasciarono alcun ombra di dubbio su quella matrice terroristica di stampo neofascista e che segnò, con il supporto di Cosa Nostra, la prosecuzione di una nuova stagione eversiva in Italia, aperta dall’attentato alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
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