di BENNY MANOCCHIA – “Per anni abbiamo acquistato olio d’oliva dall’Italia e dalla Spagna”, spiega il presidente del Council Olive Oil. “Ma in minime quantita’, perche’ gli americani hanno consumato burro da sempre”. Non poteva essere altrimenti. Nelle masse che dall’Est si mossero verso il West, le famiglie avevano spesso una mucca, dalla quale ricavavano latte e burro. Piu’ tardi cercarono di coltivare gli alberi che davano quel “miracolo d’oro”, come veniva chiamato da molti.
Purtroppo per loro, l’80 % della nazione era presa per molti mesi dell’anno da freddi intensi. Dove era possibile, la coltivazione richiedeva gente esperta, soprattutto per il periodo della raccolta delle olive. Un po’ alla volta, Italia e Spagna entrarono nel nascente mercato americano dell’olio. Non per molto. Lo scrittore Tom Mueller avvio’ una inchiesta dalla quale venne fuori che “gli americani sono stati beffati da alcuni stati europei.” L’olio europeo e’ falso, scrisse Mueller. L’extra vergine esiste, ma non e’ spedito in America. A noi mandano la feccia…
Lo stesso scandalo avvenne anni prima con il vino, che gli americani amano. Qualche disgraziato produttore di casa nostra penso’ di mandare aceto al posto di buon vino, perdendo il mercato piu’ ricco del mondo. Tutto venne riportato ai livelli normali e il vino italiano ha oggi ottimi risultati in USA. La produzione di olio d’oliva nel mondo e’ di tremila miliardi di chili, che portano nelle casse 11 miliardi di dollari. In America c’e’ una produzione per un totale di 10 mila chili.
Ecco, allora, che la California Olive Ranch (insieme con il San Francisco Stonehouse Olive Oil) chiede la “sveglia di un mercato che potrebbe eliminare la richiesta estera”. Come?Cercheranno di aumentare il numero di oliveti, di curare il lavoro, ingaggiando esperti italiani, ed avviare una grossa campagna di PR per far capire agli americani che e’ ora di coltivare e poi usare il buon olio d’oliva che fa tanto bene. In ultimo: fare pressione su Washington perche’ promuova una legge severissima in difesa del’olio.
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