di BENNY MANOCCHIA – Come i concertisti sinfonici eseguono attentamente le note di un’opera classica, cosi’ i giornali americani di sinistra aprono i loro resoconti del discorso di Trump sullo “stato dell’unione”, rispettando l’ordine giunto dall’alto. Tutti indistintamente hanno fatto notare che nel discorso del presidente si parla di tante cose tranne di un punto importante, essenziale. Di che si tratta? Bene, hanno riferito (senza ammetterlo) che l’attuale amministrazione ha fatto questo e quest’altro (musi lunghi tra senatori e deputati contrari a Trump durante l’ascolto) eppure, guardate un po’, incredibile ma vero, Trump non ha detto una sola parola sull’impeachment.
Perche’, si chiedono? Nemmeno un giornale spiega comunque perche’ non ha detto una parola sull’impeachment. Diamine, eppure e’ una cosa di oggi, non di mesi fa. Ha forse paura di menzionare quella parola? Bene, ma insomma che cosa avrebbe dovuto dire? Oe’, signori, che mi volete morto, fra poche ore il congresso statunitense votera’ la mia assoluzione. Niente altro:insomma avete perso. Ma e’ la parola che vogliono sentire i suoi nemici.
Eppure non ci vuole molto per capire: Trump avrebbe potuto dire: e’ un’altra sconfitta del vostro partito. Non lo ha detto, ma immaginate la gioia della sinistra se avesse sentito Trump dire quella paroletta sulla quale contavano molto. Non e’ facile perdere. Nello sport tante persone si ammalano dopo una sconfitta. In politica… Ricordate Guareschi?: “Se ci si mettono di punta non muoiono nemmeno se li ammazzi”.
Leave a Reply