di BENNY MANOCCHIA – Il presidente Donald Trump e l’intero partito repubblicano sono preoccupati. Potrebbe esserci un  grosso ostacolo lungo il cammino verso il 3 novembre,giorno delle prossime elezioni presidenziali. Trump vinse le elezioni del 2016 con un programma chiaro e ben definito, che lui riusci’ a presentare al grosso pubblico con una serie di rallies, qua e la’ per gli Stati Uniti, sempre di fronte a un pubblico entusiasta di 40/50 mila persone.

Ma ecco che arriva la corona virus. Ecco che la legge oggi richiede una distanza di tre metri tra una persona e l’altra.Buonasera ai rallies! Dice: ma forse a giugno il virus sara’ una cosa del passato. Forse. A giugno potrebbe avere tre mesi per svolgere la sua campagna. Certo, per la stessa ragione, anche Joe Biden potrebbe avere problemi. Pare, allora, che entrambi i contendenti potrebbero mettere da parte la campagna politica di piazza, per ricorrere al sistema di anni fa, allorche’ giornali e radio spiegavano agli elettori il programma politico dei candidati.

Al duo di una volta subentra la televisione. La stupid box (come gli americani chiamano il televisore) e’ sempre la voce piu’ autorevole e piu’ seguita allorche’ si tratta di politica. Mentre uno show di un’ora di solito e’ seguito da 5/6 milioni di americani, un programma politico fa registrare anche 20 milioni di telespettatori. Nel 2016, le tv USA incassarono 108 miliardi di dollari. Il 63%per i programmi politici.

Per quanto riguarda giornali e radio (ma  anche regolari  e mail internet) gia’ si notano annunci pubblicitari, soprattutto da parte dei repubblicani, che hanno ricevuto dagli elettori, piu’ milioni di dollari dei democratici. Sembra niente, pero’ un senatore del Wisconsin ha detto giorni fa: “Il virus sta distruggendo gran parte della nostra nazione. Ora potrebbe bloccare il  sistema di sempre che precede le nostre elezioni. Speriamo non riesca nel suo maledetto compito”.