Scuole si’, scuole no, in America

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BENNY MANOCCHIA – In America esiste il grosso problema delle scuole. Quelle per i bambini, 8 milioni che non possono andarea scuola perchè le scuole sono diventate un gioco tra i 50 governatori degli Stati. Sono in tanti ad affermare che le scuole vanno riaperte, che non e’ “sano” lasciare i bamini liberi, a casa o all’aperto. I genitori oggi sono d’accordo. Hanno creato una societa’ che forza a lavorare assieme mamma e papa’, se non vogliono trovarsi nella poverta’.

Poi ci sono i governatori paurosi, non vogliono riaprire le classi perche’ ci sarebbe la possibilita’ che il virus attacchi i bambini in classe. I bambini stanno bene liberi, lo dicono chiaramente. Non e’ vero che i piccoli non vedono l’ora di tornare a scuola. E’ stato sempre cosi’. Non dimentichiamoci dei governatori che hanno infilato la politica nelle scuole, ossia le scuole nella politica.

Esempio tipico: il governatiore di New York, Bill de Blasio, ha detto che riaprirà le scuole quando il virus sara’completamnte eliminato. Poi, in ultimo, ci sono governatori che parlano dei costi delle scuole. Sapete, sono aumentati, con bidelli e insegnanti che chiedono aumenti enormi. Insomma le scuole sono chiuse fino a quando non vedono tanti dollari andare dalle loro parti. La nazione intera non sa come reagire.

Gli americani vorrebbero vedere tutti a scuola, dall’eta’ di tre anni fino a quando non riescono a completare le universita’, cosi’ tutti in America potrebbero diventare ricchi. E’ il sogno di tutti, ma – vedete – i costi, i costi, come si fa?

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