Resiste il mito della Grande mela…

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(ph Pixabay) BENNY MANOCCHIA – Mentre i newyorkesi scappano a  destra e a sinistra alla ricerca di pace e soprattutto meno tasse, l’ufficio turismo di Manhattan comunica che dall’Europa (Italia tra le prime) ogni giorno di piu’ salgono le richieste di visti. Sembra strano. Ma evidentemente, almeno in Italia, il mito della Grande mela e’ sempre vivo. Arrivati qui, gli alberghi pinocchietto costano quattro dollari, mentre i Conrad hotel hanno aumenti del 35%.

Aerei privati per arrivare in questa isola, poi Lamborghini con chaffeur, e serate molto ma molto private organizzate nei ristoranti di grido, con invitati nelle stupende sale, dove nessuno puo’ entrare. Direte, ma con i soldi i ricchi potrebbero fare lo stesso altrove, in Europa, in Asia, magari anche in Africa. Ma un conto e’ poter dire una volta tornati in Italia: abbiamo cenato al San Diego di Manhattan, che un’altra: abbiamo fatto una meravigliosa cena in Tanzania…

Ah,non sapevate che i ricconi amano vantarsi dei loro viaggi, per non parlare delle famose ragazze extra-italiane. Qualche volta hai la sensazione che non hanno paura di niente e di nessuno. Si buttano in situazioni quasi pericolose nel Greenwich Village, che non e’ mai stata una zona pacifica. Questo prima del  virus. Francamente sono curioso di vedere come reagiranno oggi, allorche’ saranno avvicinati per strada da migranti di mezzo mondo, che chiederanno in uno strano inglese: abbiamo fame, fateci avere un migliaio di dollari.

I migranti una volta dicevano: brother, can u afford a dime for a coffee? Fratello, hai dieci centesimi per un caffe’? C’era sempre qualcuno pronto a passare il dime.

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