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Normalità e ripresa: è il 2021 che verrà per Mattarella?

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(ph_Quirinale.it) NICOLA ZUCCARO – “Vorremmo tornare a essere immersi in realtà e in esperienze che ci sono consuete. Ad avere ospedali non intasati dall’emergenza. Scuole e Università aperte, per i nostri bambini e per i nostri giovani. Anziani non più isolati per necessità e per precauzione. Fabbriche, teatri, ristoranti e negozi pienamente funzionanti. Trasporti regolari. Normali contatti con i Paesi a noi vicini e con i più lontani con i quali abbiamo costruito relazioni in tutti questi anni. Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita”. Si racchiude in questo lungo passaggio del tradizionale discorso di fine anno, rivolto agli italiani, l’auspicio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un 2021 che corrisponda all’anno della ripartenza, dopo il 2020 funestato dalla pandemia legata al Coronavirus. 

Pur non mancando nel risaltare il sacrificio profuso dal personale medico-infermieristico e l’impegno in prima linea delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, Mattarella ha ugualmente esortato tutti Corpi dello Stato all’unità e alla coesione, quali valori cardine della Repubblica. Di essa, nel ricordare che nel 2021 inizierà il suo ultimo e intenso anno come presidente, ha sottolineato che lo stesso dovrà essere dedicato alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. Ma per “ultimo” questo desiderio del suo settennato ci sarà una classe politica disposta a esaudirlo?

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