(ph_ANSA) ROMA – La società americana di consulenza, la più grande del mondo, è coinvolta nella stesura del ‘Recovery plan’. La mossa ha scatenato diverse polemiche per presunti rischi di conflitto d’interessi e non solo.
Con McKinsey si dovranno valutare i costi e l’impatto (seguendo le regole europee) dei diversi progetti”. Il Mef, si legge ancora, “ha anche chiesto al gruppo americano di esaminare eventuali progetti già realizzati in altri paesi”.
Il governo ha ricevuto però molte critiche, sia dall’opposizione che dal Pd. “Con tutto il rispetto per McKinsey, se le notizie uscite oggi fossero vere, sarebbe abbastanza grave”, ha detto l’ex ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.
“Un giorno trapela che Draghi ‘il Recovery se lo scrive da solo’, e va bè… Oggi che invece ci lavora McKinsey… Un po’ di chiarezza? Dobbiamo richiamare i migliori nello Stato, magari tra i giovani, non delegare a privati esterni funzioni fondamentali. C’è una norma, si attui”, ha scritto su Twitter l’ex ministro Giuseppe Provenzano.
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