NICOLA ZUCCARO – “Chi va da solo è meno efficace”. Un frase da politico di lungo corso, ma che assume un maggiore quanto rilevante significato se pronunciata da chi, come Giuseppe Conte, non lo è. Per un giorno, l’ex premier (al lavoro per rilanciare il Movimento 5 Stelle) si è rituffato nell’agone della politica italiana per incontrare Enrico Letta a Roma.
Un colloquio proficuo – come evidenziato dallo stesso Conte – quello svoltosi con il segretario del PD, nella mattinata di mercoledì 24 marzo e che in riferimento all’affermazione precedentemente menzionata ha posto le basi per trovare delle soluzioni efficaci sulle prossime elezioni amministrative previste nell’autunno del 2021.
Ma in quel “con Conte abbiamo cominciato a parlare di futuro” esternato da Letta c’è qualcosa in più della pura convergenza elettorale per il rinnovo di importanti amministrazioni comunali. E’ in gioco la partita sulla legge elettorale e quella per il Quirinale, con l’individuazione del candidato alla presidenza della Repubblica. Dunque, quel di tutto e di più che potrebbe far tornare la politica italiana alla normalità sul piano degli equilibri e della dialettica, superata l’emergenza pandemica.
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