ROMA – Il farmaco, ribattezzato Vaxzevria, ha avuto una storia travagliata fin dal suo esordio. Dopo il primo via libera, il suo utilizzo è stato più volte rivisto e sospeso. Ecco qual è a oggi la situazione in Italia e all’estero.
I vertici AstraZeneca hanno spiegato che dare un nome a un farmaco nuovo è una consuetudine ed è un processo che avviene in maniera separata dall’approvazione normativa e regolatoria del farmaco stesso.
La sigla ‘Covid-19 AstraZeneca vaccine’ non era quindi il nome del farmaco, a detta dell’azienda, che adesso ha registrato il suo prodotto come ‘Vaxzevria’. Dal punto di vista delle proprietà, però, non è cambiato nulla: il vaccino è rimasto invariato. A cambiare saranno le informazioni sul prodotto, l’etichettatura e la confezione, che potrebbero presentare un aspetto diverso.
La novità più importante, però, riguarda il nuovo bugiardino aggiornato con i possibili e rari casi di eventi avversi tromboembolici.
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