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Gli aggiornamenti sui vaccini anti-Covid ai bambini

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ROMA – Il Canada è stato il primo Paese al mondo ad approvare la somministrazione agli adolescenti dai 12 ai 15 anni. Negli Stati Uniti è in corso l’analisi dei dati, mentre in Ue potrebbe presto arrivare la richiesta di approvazione all’Ema da parte di Pfizer.

Secondo l’immunologo Andrea Cossarizza, proteggere i ragazzi con il vaccino ha tre diversi valori. «Il primo è che in questo modo possono tornare a fare una vita sociale il più normale possibile, e riprendere quello che facevano prima della pandemia. Secondo, vengono protetti da una sindrome causata dall’infezione, ovvero la sindrome infiammatoria multisistemica dei bambini (Multisystemic inflammatory syndrome in children – Misc). Il terzo è che la vaccinazione di queste persone aiuta moltissimo a tenere la pandemia sotto controllo». Stando alle anticipazioni, Pfizer/BioNTech si trova nella fase finale di preparazione della domanda di approvazione all’Ema, in media la valutazione dei test richiede da quattro a sei settimane.

Attualmente le informazioni disponibili sono quelle diffuse dall’azienda statunitense per quel che riguarda gli adolescenti con età compresa tra 12 e 15 anni. «Sono state trasmesse come comunicato stampa qualche settimana fa, ma il relativo lavoro scientifico con tutti i dettagli necessari per una accurata valutazione non è ancora stato pubblicato», ha osservato il docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia. «I dati riportati comunque riguardano l’efficacia e la tollerabilità.

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