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Lavoro minorile: 7 su 10 sfruttati per produrre cibo

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ROMA – L’Unione Europea deve bloccare le importazioni di prodotti alimentari che sfruttano i bambini e garantire che dietro tutti i cibi che arrivano sulle tavole ci sia un percorso di qualità che riguarda la tutela dei minori, oltre che del lavoro, dell’ambiente e della salute.

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare il nuovo rapporto realizzato dall’Organizzazione internazionale del Lavoro (Ilo) e dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) per la giornata contro lo sfruttamento del lavoro minorile che si celebra il 12 giugno. Dal Sudamerica all’Asia fino all’Africa, l’agricoltura – sottolinea Coldiretti – è il settore in cui si concentra oltre il 70% dell’insieme dei bambini e adolescenti costretti a lavorare, cioè 112 milioni in totale, di cui una larga parte è rappresentata dalla fascia di età tra i 5 e gli 11 anni.

“Un fenomeno intollerabile che la crisi causata dalla pandemia Covid rischia purtroppo di rendere ancora più diffuso” conclude Prandini nel sottolineare la necessità di “un cambio di passo a livello comunitario a partire da una maggiore attenzione agli accordi commerciali con quei Paesi dove si sfrutta il lavoro minorile”. 

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