ROMA – Una nuova tegola per BMW e Volkswagen, che sono state accusate di aver creato un cartello, insieme a Daimler, limitando la concorrenza e ostacolando un potenziale utilizzo ai massimi delle tecnologie pulite, in particolare per le nuove automobili diesel.
L’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato della Commissione europea ha multato le due case automobilistiche per 875 milioni di euro. Lo ha annunciato l’organo dell’Ue in un comunicato stampa. BMW dovrà pagare 373 milioni di euro, mentre VW è stata condannata a pagare circa 500 milioni di euro.
Daimler, dal canto suo, non è stata sanzionata perché ha segnalato alla Commissione l’esistenza del cartello. «Daimler, BMW, Volkswagen, Audi e Porsche erano in possesso della tecnologia per ridurre le emissioni al di là di ciò che era legalmente richiesto dalle norme dell’Unione europea. Ma hanno evitato di competere sull’utilizzo del pieno potenziale di questa tecnologia», ha spiegato il capo dell’antitrust dell’Unione Europea Margrethe Vestager in una dichiarazione. «Noi non lo tolleriamo quando le aziende colludono».
Il portavoce del Garante della Concorrenza e del Mercato della Commissione europea ha infine spiegato, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che le aziende hanno tenuto incontri regolari, per oltre cinque anni, in cui hanno discusso tra di loro sui limiti e sulle riduzioni da mantenere, mettendosi d’accordo per evitare di concorrere.
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