(ph: ANSA) Le vittorie al primo turno nelle principali città italiane vanno tutte al centrosinistra. Per Roma, Torino e Trieste, invece, si dovrà attendere il ballottaggio. In fortissimo calo quasi ovunque il dato sull’affluenza alle urne: in pratica un elettore su due non si è recato alle urne con il risultato peggiore di sempre a Milano e Torino.
Se il centrodestra si riconferma in Calabria con la vittoria di Occhiuto, Trieste e Torino vanno al ballottaggio mentre a Roma è testa a testa tra il candidato del centrodestra Enrico Michetti e l’ex ministro dem Roberto Gualtieri. Quando mancano 77 sezioni, Calenda è terzo con uno stacco di 6.072 voti sulla sindaca uscente Virginia Raggi.
Un risultato amministrativo che non potrà che spingere tutti i partiti a fare conti e riflessioni a livello nazionale. A pagare la fuga dalle urne sembra il centrodestra, come ammette il leader della Lega Matteo Salvini, a spoglio appena cominciato: “La maggior parte non ha votato. E’ per me e tutti un’autocritica. Occorre essere più concreti sulla vita reale. Non possiamo perdere tempo su vicende private”. “La partita è ancora aperta e la più importante è Roma”, vede il bicchiere mezzo pieno Giorgia Meloni.
E’ proprio al Nord che il centrodestra dovrà interrogarsi: il Pd è primo partito a Milano, Torino, Trieste e Bologna mentre la Lega a Milano non arriva al 13 per cento (alle Europee del 2019 era al 27). La competition Salvini-Meloni segnala un travaso di voti nel capoluogo lombardo in favore di Fdi, che ha un balzo anche rispetto alle comunali del 2016.
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