(ph: epa) PIERO CHIMENTI – Si è chiusa la Cop26 di Glasgow, che ha visto riunirsi i 197 Paesi ONU per discutere sui cambiamenti climatici. Ad avere la meglio sull’accordo finale è stata l’India che, puntando i piedi, è riuscita a far togliere dal testo l’eliminazione definitiva del carbone (di cui è tra i maggiori produttori) per una riduzione graduale. 

Questo accordo ha creato il malcontento a molti Paesi che hanno preso parte alla Cop, tanto che il presidente Cop26, Alok Sharma, ha commentato con l’amaro in bocca: “Capisco la profonda delusione, ma e’ vitale che proteggiamo questo pacchetto”.

Altra delusione è stata espressa dai Paesi in via di sviluppo, che denunciano la mancata presenza dell’accordo di un fondo di 100 miliardi di dollari all’anno che li aiuti nella decarbonizzazione, previsto invece nell’accordo di Parigi. 

L’accordo di Glasgow, rispetto a quello di Parigi, fa comunque un passo avanti sulla lotta al clima, impegnandosi a mantenere sotto 1,5 gradi il riscaldamento globale dai livelli pre-industriali, oltre all’impegno di ridurre le emissioni fino ad eliminarle entro la metà del secolo per dare impulso all’energia rinnovabile.