MUMBAI – La notizia che arriva dall’India ha dell’incredibile. Nel quartiere di Ghatkopar, un sobborgo nella parte orientale di Mumbai, è stata trovata una bambina nata da appena 12 giorni in un canale di scolo. Prima l’hanno sentita i gatti. Poi i felini hanno attirato l’attenzione della popolazione. Un clowder di gatti si è riunito verso le tre del mattino vicino alla bocca di un canale di scolo e ha iniziato a miagolare talmente forte e senza interruzione che gli abitanti si sono svegliati e son scesi in strada per capire che cosa agitasse i felini. Alzate un paio di mattonelle, delle donne hanno trovato una neonata riversa nell’acqua. La polizia è stata allertata verso le 3:30 del mattino e una squadra è accorsa sul posto, dove hanno trovato la bambina ancora nel canale di scolo. Nessuno aveva osato toccarla per paura di compromettere la scena.
Gli agenti della polizia di Mumbai che l’hanno tratta in salvo hanno riferito che aveva le braccia blu ed era molto fredda. Gli agenti hanno raccolto la piccola in un fagotto e si sono precipitati in ospedale, dove però la neonata non è stata subito accettata perché, come riferito dal Times of India, il nosocomio era dotato di una sola incubatrice, dedicata esclusivamente ai bambini nati sul posto. Solo dopo mezz’ora di proteste da parte della polizia, un dottore ha accettato di prendere a carico l’infante perché la sua salute era troppo cagionevole. È stata perciò tenuta al caldo per un paio di ore e poi le è stata somministrata una flebo con soluzione salina. Un’inchiesta è stata aperta per capire come e perché la bambina sia finita in quel canale di scolo. La pista più probabile è l’abbandono. Non è la prima volta che un neonato venga abbandonato dai suoi genitori, nei momenti successivi al parto. In India è abbastanza ricorrente lasciare indietro i bambini nati femmine perché costano troppo rispetto ai bambini nati maschi.
A livello di numeri, il report State of the World Population del 2020 ha determinato che ogni anno la morte di una bambina su nove sotto i cinque anni in India è attribuita alla selezione del sesso. Inoltre, grazie alla tecnologia, anche gli aborti di feti femmine sono in aumento, con una media tra il 2013 e il 2017 di 460’000 interruzioni di gravidanza. Anche nel nostro Paese, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non sono mancati nel corso degli anni episodi simili, spesso finiti in tragedia. È il caso ad esempio di quanto accadde nel marzo 2018 vicino ad Ancona, dove il corpo esanime di una neonata fu trovato addirittura in un’azienda di rifiuti, proprio sul rullo del nastro trasportatore dove confluisce tutta la spazzatura.
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