Regole e consigli per evitare il contagio durante le festività

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ROMA – L’Agenzia europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) invita alla prudenza, sopratutto a causa della diffusione della variante Omicron, che potrebbe sostituire la Delta. Mascherine e distanziamento sono fondamentali, e a tavola sarebbe meglio separare bambini e anziani.

“Siamo in una situazione molto grave con alti livelli di trasmissibilità del Covid. Il prossimo periodo festivo, in cui i contatti tra gruppi di persone aumentano, può peggiorare le cose”. E’ l’allarme lanciato dalla direttrice dell’Agenzia europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc), Andrea Ammon, in una sessione pubblica del Consiglio Salute Ue.

“Con l’espansione ulteriore che attendiamo dalla variante Omicron, la situazione potrebbe passare veramente di male in peggio, perciò occorre prendere altre misure di prevenzione, in parallelo ad un’espansione della vaccinazione”, ha detto Ammon.

E’ necessaria prudenza durante le festività, secondo Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, che ha sottolineato: sarebbe opportuno “usare le mascherine finché si può”. Sarebbe poi utile “evitare di abbracciarsi”, secondo l’infettivologo.

Secondo Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit): “Il primo consiglio che posso dare è di creare un ‘cordone’ di sicurezza per gli anziani e i fragili, ad esempio per i pranzi e le cene pensare a tavoli separati tra nipoti e nonni”.

Il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all’ospedale di Pisa, sempre all’Adnkronos, consiglia poi di non superare un certo numero di invitati: “Limitarsi a 6-8 persone ai pranzi di Natale”.

Necessari poi vaccini (con terza dose per gli anziani) e tamponi, specie quando si è raffreddati. “Se abbiamo anziani o persone fragili esse potranno entrare in contatto con altri solo da vaccinati, meglio in un ambiente in cui tutti siano stati immunizzati con doppia dose, anche i giovanissimi, e meglio ancora se l’over 60 ha ricevuto la terza dose”, ha sottolineato all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli.

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