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I report dell’Iss sulla variante Omicron

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(via NIAID) ROMA – L’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato i primi dati sui contagi riconducibili alla variante scoperta per la prima volta in Sudafrica. L’efficacia dei vaccini si riduce al passare del tempo dalla conclusione del primo ciclo vaccinale. Con la dose booster la protezione torna ad aumentare.

“I risultati in Gran Bretagna”, si legge in una sezione apposita del sito dell’Iss, “indicano una riduzione significativa nell’efficacia vaccinale contro la malattia sintomatica da Omicron rispetto a quella da Delta dopo due dosi di vaccino Pfizer o AstraZeneca. È emersa, tuttavia, un’efficacia maggiore verso la malattia sintomatica due settimane dopo il booster, comparabile o leggermente inferiore a quella verso Delta”.

A trattare quest’ultimo aspetto anche l’epidemiologo Thibault Fiolet, che in un’intervista a LCI ripresa dal Messaggero dichiara: “Secondo l’ultima analisi di Public Health England, l’efficacia della dose di richiamo diminuisce poco dopo dieci settimane”, ha detto. “Fino a quattro settimane dopo la terza iniezione, la protezione è del 65-75%. A dieci settimane è scesa al 40-50%”. Il booster non fornirebbero quindi una protezione completa e la sua efficacia calerebbe nel tempo”.

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