(ph: Zelensky Instagram) KIEV – Secondo il presidente ucraino, nelle aree da cui i russi si sono ritirati le bonifiche sono in corso, ma ci sono ovunque centinaia di migliaia di oggetti pericolosi”.
Zelensky torna a chiedere armi e avverte gli alleati: “Chi non ci aiuta, si assume la responsabilità dei morti ucraini”.
Il presidente ucraino che non ha dubbi: “Presto sarà necessario un maggiore supporto militare.
Le vite degli ucraini si stanno perdendo, vite che non possono più essere restituite. E questa è anche responsabilità di coloro che ancora conservano nel proprio arsenale le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Responsabilità che rimarrà per sempre nella storia. Se avessimo jet, veicoli corazzati pesanti, artiglieria – aggiunge – saremmo in grado di porre fine a questa guerra”.
Sullo sfondo resta la preoccupazione per il ricorso dei russi alle armi chimiche. Secondo quanto riferito dal battaglione Azov, a Mariupol un drone avrebbe lanciato delle sostanze tossiche sui difensori della città.
Tre persone hanno evidenziato “chiari segni di avvelenamento chimico”, per nessuno di loro ci sono “gravi conseguenze” per la salute.
Fonti del collettivo Bellingcat riferiscono che a Mosca è in atto un’epurazione nei servizi segreti, ritenuti responsabili degli insuccessi militari.
Nella città portuale di Mariupol sono morti oltre 10mila civili. Lo ha detto il sindaco della città Vadym Boychenko all’Associated Press, secondo quanto riportano i media internazionali. Secondo il primo cittadino il bilancio delle vittime potrebbe arrivare a superare i 20mila, in una città da settimane sotto attacco e dove lo scarseggiare di cibo e forniture ha lasciato molti corpi sulle strade.
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