(evan_huang/Shutterstock) KIEV – Raid missilistici russi sulla città portuale che si affaccia sul Mar Nero: colpiti diversi edifici. Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba: “L’obiettivo di Mosca è provocare terrore”. Il vice sindaco di Mariupol, intanto, fa sapere che l’evacuazione dii civili prevista per oggi è stata cancellata.
Segnalate diverse esplosioni anche nella regione di Odessa, dove è risuonato l’allarme aereo. Alcuni edifici della città portuale sul mar Nero sarebbero stati colpiti da raid missilistici russi. L’attacco missilistico ha provocato almeno cinque vittime, tra cui anche un neonato. Altre 18 persone risultano ferite e si teme un ulteriore aggravamento del bilancio. A riferirlo la presidenza ucraina.
Secondo il Comando aereo meridionale ucraino, citato da Ukrinform, i razzi sono stati lanciati dal mar Caspio da bombardieri strategici russi Tupolev Tu-95. Dei sei missili da crociera sparati, due sono stati intercettati, due hanno colpito infrastrutture militari e altri due edifici residenziali. La difesa di Kiev rivendica anche la distruzione di due droni nemici, che sarebbero stati utilizzati per correggere la traiettoria dei razzi.
Nel frattempo Kiev fa sapere che i russi hanno ripreso a bombardare l’area dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Lo ha detto Oleksiy Arestovych, consigliere dell’Ufficio del Presidente ucraino, riporta Ukrinform. “La notizia sgradevole è che il nemico sta cercando di sopprimere completamente la resistenza dei difensori di Mariupol nell’area dell’Azovstal – ha evidenziato Arestovych – hanno ripreso gli attacchi aerei sul territorio dello stabilimento, sulle linee di difesa delle nostre truppe e stanno tentando di effettuare operazioni di assalto”.
I militari russi intanto stanno sgombrando i cadaveri dalle macerie del Teatro di Mariupol bombardato il 16 marzo e nei cui sotterranei si erano rifugiate centinaia di persone. A darne notizia su Telegram Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol. Gli occupanti, ha spiegato Andryushchenko, imballano i corpi in sacchetti di plastica, li caricano su camion e trattori e li stipano in un deposito nella zona industriale vicino all’autostrada. Da lì li trasportano nelle fosse comuni di Manhush, 20 chilometri a ovest della città.
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