(ph: zelensky Ig) KIEV – I combattimenti a Mariupol, città diventata simbolo della resistenza ucraina, sembrano ormai finiti. L’accordo tra Mosca e Kiev ha portato all’evacuazione di oltre 260 persone, di cui 53 seriamente ferite, e al loro trasferimento in zone controllate dai russi.
L’Ucraina ha confermato l’evacuazione di 264 militari: 53 soldati feriti, condotti a Novoazovsk, e 211 altri combattenti portati a Olenivka, nel territorio controllato dai separatisti filorussi di Donetsk.
Questi ultimi sono poi stati ricondotti nelle zone in mano alle forze ucraine nell’ambito di uno scambio di prigionieri.
“I difensori di Mariupol hanno eseguito l’ordine. Nonostante tutte le difficoltà, hanno respinto le forze schiaccianti del nemico per 82 giorni e hanno permesso all’esercito ucraino di riorganizzarsi, addestrare più personale e ricevere armi dai Paesi partner. Nessuna arma funzionerà senza militari professionisti, il che li rende l’elemento più prezioso dell’esercito. Per salvare vite umane, l’intera guarnigione di Mariupol sta attuando la decisione (di evacuazione) approvata dal Comando supremo e spera nel sostegno del popolo ucraino”. Lo dice in un videomessaggio il comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko.
Intanto emerge una quarta fossa comune a Mariupol, nei pressi del cimitero centrale della città. A denunciarlo è Radio Svoboda, che ha analizzato foto satellitari della società americana Maxar a partire da una denuncia dei giorni scorsi del consigliere del sindaco Petro Andrushchenko. La sepoltura di massa appare composta da due trincee, una delle quali lunga oltre 30 metri, che sarebbero state scavate già a inizio marzo.
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