(ph: Seneline/Shutterstock) KIEV – Un funzionare locale ha detto che nella città la situazione cambia di ora in ora e che le forze di Kiev possono riconquistarla anche se i russi sono più numerosi.
“Il numero di bombardamenti su Severdonetsk e Lysychansk è aumentato di dieci volte. Nella regione di Lugansk ci sono molte città con una situazione paragonabile a quella di Mariupol: ora i russi stanno livellando Severdonetsk e Lysychansk”: a dichiararlo il capo dell’amministrazione regionale, Sergey Gaidai, secondo quanto riporta il Guardian.
Le truppe russe hanno schierato armi pesanti, come i sistemi missilistici balistici tattici ipersonici a corto raggio Iskander-M, in territorio bielorusso lungo il confine con l’Ucraina: lo ha reso noto lo Stato maggiore di Kiev, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. La Russia ha anche posizionato lungo il confine sistemi missilistici terra-aria e di artiglieria antiaerea a medio raggio Pantsir, sistemi missilistici S-400 e aerei operativi e tattici.
Il presidente ucraino Zelensky intanto afferma che non c’è nessun progresso a livello negoziale.
Nel frattempo per lo sblocco del grano bloccato nei porti ucraini uno schema preliminare c’è già: prima lo sminamento del mar Nero da parte dei genieri turchi – un’operazione per cui potrebbe volerci un mese -, poi la scorta della Marina di Ankara ai cargo ancorati nei porti ucraini fino ad acque neutrali, con un centro di coordinamento e monitoraggio a Istanbul.
L’accordo di massima, limitato per ora a Odessa, sarebbe stato raggiunto da Mosca e Kiev con la mediazione turca, afferma il quotidiano russo Izvetsia, e finirà mercoledì al centro della visita del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
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