L’esercito di Kiev avanza: tank russi distrutti a Izyum

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(seneline/Shutterstock) KIEV – La controffensiva ucraina continua: riconquistate zone cruciali, come dimostra il caso più recente di Lyman, e quelli di Kupiansk e di Izyum, da cui i russi si sono ritirati a settembre. E proprio le immagini che arrivano ora da Izyum mostrano i carri armati di Mosca abbandonati.

La perdita della città, snodo cruciale per i rifornimenti alle truppe russe nella regione, ha causato duri attacchi alla leadership dell’esercito. E a muovere le accuse non è solo il capo ceceno Ramzan Kadyrov, stoppato dal Cremlino sull’uso delle armi tattiche nucleari.

“Il periodo di leva in Russia inizierà il primo novembre, un mese dopo il solito. L’inizio ritardato è un’indicazione delle crescenti pressioni sulla capacità della Russia di addestrare ed equipaggiare un gran numero di nuovo personale arruolato”. E’ quanto si legge nel consueto aggiornamento della situazione in Ucraina dell’intelligence britannica, a proposito del decreto firmato il 30 settembre dal presidente russo Vladimir Putin sull’avvio del periodo di reclutamento, quello di routine previsto in autunno, che prevede l’addestramento di “120mila coscritti, ai quali non è permesso dalla legge di essere dispiegati fuori dalla Russia”.

Si tratta di un arruolamento separato da quello previsto dal decreto del 21 settembre sulla “mobilitazione parziale” di almeno 300mila riservisti.

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