KIEV – Sono tornate a suonare questa mattina a Kiev le sirene dell’allarme aereo, dopo i massicci raid russi di ieri costati la vita nella capitale e in altre città a 14 persone ed il ferimento di un centinaio. A riferirlo vari giornalisti stranieri sul posto. Il Kyiv independent ha dato notizia invece di raid nella notte su Zaporizhzhia: nel mirino “un’infrastruttura della città”, già duramente colpita nei giorni scorsi con attacchi che hanno fatto oltre 40 morti tra i civili.
“L’Ucraina non si fara’ intimidire e ora siamo solo piu’ uniti. I terroristi vanno neutralizzati. Gli occupanti non possono opporsi a noi sul campo di battaglia ed e’ per questo che ricorrono al terrore”. Sono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelebnsky nel suo ultimo video messaggio, diffuso sui social.
Mosca ha “lanciato almeno 84 missili contro la popolazione civile e le infrastrutture civili. Strutture energetiche, palazzi residenziali, università, scuole e musei sono stati tra gli obiettivi russi. Prendere di mira deliberatamente i civili è un crimine di guerra e la Russia ha provato ancora una volta che è uno Stato terroristico”. Lo ha detto l’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, accusando Mosca di cercare di “riportarci agli anni Trenta, quando Hitler ha distrutto Paesi con invasioni e referendum illegali”.
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