PIERO CHIMENTI – Al grido “Abbasso il dittatore”, “Donne, vita, libertà” e “Siamo tutti Mahsa, hai lottato e lotteremo anche noi”, centinaia di manifestanti si sono ritrovati al cimitero di Aichin di Saqqez, a 40 giorni dall’inizio delle proteste, dove è sepolta a Mahsa Amini, 22enne morta per l’accusa di non aver indossato correttamente il velo islamico.
Le proteste si sono diffuse in altre città come Karaj, Kermanshah, Sanandaj, Shiraz, Ahvaz, Mashhad e Isfahan dove sono stati inneggiati slogan contro Ali Khamenei e bruciati immagini del leader iraniano con la connessione internet interrotta a Saqqez, città di origine della giovane ormai simbolo della lotta di libertà dei giovani iraniani.
Leave a Reply