KIEV – La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata presa di mira dai bombardamenti dopo le dichiarazioni del responsabile russo della città, Alexander Volga, che ha affermato: “La centrale è già parte integrante della Russia”. Nel momento in cui l’impianto avrà esaurito tutte le risorse di combustibile disponibili, le autorità di Mosca lo integreranno nella giurisdizione dell’operatore nucleare russo Rosenergoatom.
Scambio di accuse tra Russia e Ucraina per i recenti bombardamenti sull’impianto nucleare di Zaporizhzhia. Come riferisce la Tass, secondo il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolaj Patrushev, “le forze neonaziste ucraine continuano a bombardare la centrale con armi occidentali, il che potrebbe portare a una catastrofe globale. La visita della delegazione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) non ha portato alla cessazione degli attacchi all’impianto e alla condanna del regime di Kiev da parte della comunità internazionale”.
La Società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare, Energoatom, ha comunicato che i bombardamenti russi di ieri sulla centrale di Zaporizhzhia hanno danneggiato le ultime due linee di comunicazione ad alta tensione, che ora sono del tutto scollegate dal sistema elettrico ucraino. L’impianto nucleare è in una fase di completo blackout dalle 23.04 (ora locale) e ciò ha portato all’attivazione di nove generatori diesel, che ora sono in funzione.
Lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha dichiarato che nelle ultime ventiquattro ore sono stati abbattuti dieci droni Shaheed- 136 di fabbricazione iraniana e Orlan-10 di fabbricazione russa, che le forze di Mosca avrebbero lanciato nei cieli ucraini. Esplosioni a Nikopol durante la notte e questa mattina è stata colpita anche Melitopol, città dell’ucraina sud-orientale in mano agli occupanti, dove è stata distrutta una parte dell’impianto industriale Refma, una delle sedi principali del personale russo. (Antonio Bottalico)
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