MILANO – Chiusura pesante per le Borse europee, messe ancora una volta al tappeto dai timori per la stabilità di un settore bancario soggetto a una crescente crisi di fiducia. Nessuna delle piazze più grandi del Vecchio Continente si è salvata, anche se nel pomeriggio sono riuscite a smussare il calo più marcato che ha segnato l’apertura. Il Ftse Mib chiude in calo del 2,2%, a 25.892 punti. Parigi perde l’1,74%, Francoforte l’1,66% e Londra l’1,26%. A pesare sui listini non sono solo l’andamento del settore bancario ma anche l’energia, con il petrolio in picchiata.
Il più grande scivolone del settore bancario per ora è quello di Deutsche Bank, finita nel mirino degli investitori dopo aver deciso il rimborso anticipato di alcune obbligazioni subordinate. In mattinata era crollata a -15%, toccando il livello minimo da ottobre 2022, per poi risalire a -4%, anche sulla scia delle rassicurazioni ricevute dal cancelliere tedesco Olaf Scholz e dalla BCE sullo stato di salute del gigante tedesco e di altre banche europee.
Male Ubs e Credit Suisse a Zurigo dopo la notizia che il Dipartimento di Giustizia Usa sta indagando se abbiano aiutato o meno gli oligarchi russi a eludere le sanzioni. Banco Bpm (-3,6%), Bper (-3,6%) continuano a soffrire sul titolo Milano cambio -3,6%) e Unicredit (-3,2%), guidando i ribassi.
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